I modi in cui la ‘nduja viene apprezzata sono vari. L’origine di questo bizzarro nome è da ricercarsi nel termine latino “inducere“, cioè introdurre, lo stesso da cui deriva la denominazione di alcuni salumi piemontesi, chiamati “salam dla doja” e dei francesi “andouille“, una particolare salsiccia di maiale affumicata. É un paté molto versatile che può rientrare anche in contesti casalinghi e quotidiani, così come in cene eleganti o in degustazioni con vini e oli pregiati. Tra i più classici c’è sicuramente quello che la vede spalmata su fette di pane abbrustolito caldo. Originaria di Spilinga, un piccolo comune in provincia di Vibo Valentia, la ‘nduja, o anche detta duja, è un insaccato noto in tutto il mondo. Oggi è un ingrediente usato anche nei menù gourmet dei ristoranti stellati, ma la sua origine è estremamente povera: nasce, infatti, nella società contadina calabrese dalla necessità di sfruttare ogni parte del suino. Un tagliere di pane e nduja, un buon bicchiere di ottimo vino calabrese sono un aperitivo sfizioso per concludere la giornata. Ingredienti: • 1 kg di carne di maiale tritata • 30 g di sale fino • 450 g di peperoncini piccanti essiccati |